L’alimentazione dell’anziano istituzionalizzato coinvolge diversi aspetti: fattori assistenziali, organizzativi, fabbisogni nutrizionali, condizioni ambientali ecc.; richiede conoscenze e capacità nel riconoscere le necessità di una fascia particolare di popolazione ma anche del singolo individuo, per questo all’interno della nostra Residenza “Pia Comunità Cecilia Ventricella” i nostri menù sono formulati da personale specifico con competenze in materia di dietetica e nutrizione.
La progettazione di un pasto nutrizionalmente corretto per le esigenze e necessità dell’ospite si identifica, sul piano operativo, nella predisposizione del menù adeguato alle caratteristiche nutrizionali dell’anziano e nella prescrizione delle diete speciali (diete per disfagia, diete per intolleranze, ecc. – e comunque in relazione alle singole necessità legate anche alle problematiche di carattere clinico).
Il prontuario dietetico formulato dal Nutrizionista e seguito nell’attuazione dai nostri chef prevede a rotazione tutte le tipologie di alimenti e un menù articolato almeno su quattro settimane: ogni giorno è assicurata una porzione di carne, pesce o uova, oltre a latticini e legumi; si utilizza olio extravergine di oliva come condimento oltre a prevedere frutta e verdura fresca, e preferendo i prodotti di stagione. Le materie prime utilizzate sono di qualità, i cibi interamente preparati e cucinati all’interno della struttura, i menù, mai monotoni, sono a rotazione e articolati su due periodi stagionali; vengono spesso preparate specialità tipiche regionali e della tradizione, per tenere vivi i ricordi e le radici.
Sostanzialmente gli alimenti proposti sono semplici e facilmente digeribili, in considerazione delle difficoltà di masticazione e di una diminuita funzionalità digestiva, ma allo stesso tempo vari e appetitosi, per garantire comunque una dieta equilibrata e completa nei principi nutritivi. La giornata alimentare garantita per i nostri residenti è caratterizzata in cinque momenti: sono previsti tre pasti principali (colazione – pranzo e cena), lo spuntino di mezza mattinata e una merenda pomeridiana .
È necessario che l’orario dei pasti rispetti i “tempi fisiologici” dei processi digestivi dell’anziano pertanto distribuiamo i pasti a orari fissi: colazione – ore 8.00 c.a, spuntino – ore 10.30, pranzo – ore 12, merenda – ore 17.30 e cena – ore -19.00.
È fondamentale garantire all’anziano all’incirca 40 minuti, necessari per gustare il pasto con tranquillità. Negli intervalli tra le varie somministrazioni si raccomanda di garantire l’idratazione con l’offerta di acqua, infusi o tisane, centrifugati, estratti e spremute di frutta fresca. Nell’età anziana l’idratazione è di particolare rilievo. Poiché con l’età il senso di sete tende a diminuire, è importante creare più “occasioni per bere” durante la giornata: a ragione di ciò proponiamo l’assunzione di liquidi in molti momenti della giornata, non solo durante i pasti principali ma soprattutto nei momenti intermedi evitando l’utilizzo di bevande dolci e gassate. Non di poca importanza è anche l’idratazione durante le ore notturne; qualora il residente durante le ore dedicate al sonno dovesse svegliarsi è sempre stimolato dagli operatori e infermieri all’assunzione di un bel bicchiere d’acqua fresca.
Angela – Infermiera e Biologa Nutrizionista della
“Pia Comunità Cecilia Ventricella”