Vi sarà capitato di osservare come le persone che convivono con la demenza appaiano come svuotati dalla voglia di vivere e rimangano tutto il tempo senza far nulla, seduti sulla propria sedia. A volte può capitare anche che essi smettano di parlare, frustrati per la loro incapacità di comunicare agli altri un pensiero interiore.
Questo malessere può farci preoccupare e farci percepire l’infelicità e la demotivazione dell’anziano. Tra i tanti sintomi, uno di questi evidenziabili è l’APATIA.
L’apatia può essere definita come una perdita di motivazione rispetto al precedente livello di funzionamento dell’individuo; si manifesta con una diminuzione degli obiettivi di tipo cognitivo e comportamentale e non va confusa con la depressione.
Si manifesta solitamente nelle fasi precoci della malattia ma persiste con la progressione della stessa, e rappresenta uno tra i sintomi neuropsichiatrici più diffusi nelle persone con demenza. Con pazienza, però, possiamo incoraggiare la persona a fare qualcosa o stimolarlo con l’ambiente circostante.
Come affrontiamo noi della Pia Comunità Cecilia Ventricella quindi l’apatia?
Innanzitutto non bisogna mai costringere il paziente a fare qualcosa che non vuole, in questi casi è meglio non insistere, perché l’agitazione che ne deriverebbe potrebbe annullare gli eventuali benefici. Piuttosto, è preferibile incoraggiarlo solo nelle attività che riesce a svolgere.
È importante suggerire attività che la persona è in grado di svolgere e che lo incentivino a muoversi; per esempio, piantare e innaffiare i fiori, creare oggetti che richiamano esperienze e desideri personali, coinvolgerli in uscite e passeggiate all’aperto, creare momenti di festa con loro e per loro. Una volta che ha cominciato a muoversi, è probabile che cominci anche a sentirsi un po’ più sereno e vivace.
Altro aspetto fondamentale è quello di focalizzare l’attenzione sugli aspetti positivi (per es. congratulandosi e lodarlo per quello che ha fatto) piuttosto che criticarlo perché ha smesso. Se insistiamo troppo perché continui, può darsi che la prossima volta che gli proporremo di fare qualcosa si rifiuti.
ANNA – Educatrice Professionale Sanitaria
della Pia Comunità Cecilia Ventricella